Il Santo Sepolcro di Leon Battista Alberti nella Firenze del Quattrocento

a cura di Timothy Verdon con Giovanni Serafini
pubblicazione in occasione del convegno “Rinascenza come Resurrezione”: Firenze, San Lorenzo-Museo Marino Marini, 21-23 aprile 2022

In occasione del convegno “Rinascenza come Resurrezione” e della mostra d’arte sacra contemporanea “Fons Vitæ”, promossi dall’Ufficio d’Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Firenze insieme alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, è stato elaborato questo racconto didattico, che si svolge in prossimità del Santo Sepolcro albertiano, per suggerire il senso dell’opera stessa nella Firenze di allora, la quale vedeva nel rinnovamento della cultura antica un segno del trionfo pasquale di Cristo.
Il Santo Sepolcro albertiano, infatti, rappresenta una icona architettonica e religiosa, realizzata tra il 1457 e il 1467 dall’Alberti per Giovanni di Paolo Rucellai, che riassume fondamentali caratteristiche del primo Rinascimento fiorentino, offrendosi come chiave di lettura dell’Umanesimo cristiano del tempo. I curatori ci accompagnano dunque alla scoperta del sacello, ma anche del contesto in cui è nato – per occasione e tradizione – e dei protagonisti: il committente, Giovanni di Paolo Rucellai, e l’architetto, Leon Battista Alberti, senza tralasciare le testimonianze parallele a cui è dedicato uno specifico approfondimento.
Il volume, riccamente illustrato, è corredato da una bibliografia di riferimento.

Versione digitale disponibile su
http://digital.casalini.it/9788874616022

Eur 18,00

Peso 0,2 kg
Dimensioni 20 × 22,5 cm
Pagine

48

Rilegatura

Brossura cucito

Illustrazioni

41 a colori

Lingua

Italiano/Inglese

ISBN

978-88-7461-522-3

Anno