Le opere d’arte parlano 14 Novembre 2025 – Edito in: Prossime uscite – Autore: Maria Cecilia Del Freo
“Dobbiamo far parlare le opere d’arte?”
A prima vista sembra una domanda ovvia, ma nasconde un piccolo inganno.
Come se solo le parole potessero dare voce all’arte. Come se un quadro, una scultura o un affresco avessero bisogno di essere “tradotti” per comunicare davvero.
In realtà, le opere d’arte parlano già. Usano un linguaggio tutto loro – fatto di forme, colori, luce, materia – che non può essere ridotto a un semplice discorso. Non esiste un’unica storia da raccontare, né una spiegazione definitiva. Ogni opera contiene molti significati e ci invita a scoprirli con pazienza e curiosità.

Capire l’arte non significa trovarne la “traduzione”, ma imparare ad ascoltarla.
Come diceva Roberto Longhi, il linguaggio figurativo va appreso come una lingua: con i suoi codici, la sua grammatica, la sua storia. E questo richiede tempo, attenzione, e il piacere della scoperta.
Oggi, in un mondo pieno di immagini e contenuti “smart”, rischiamo di guardare senza davvero vedere. Cerchiamo l’arte come rifugio, come intrattenimento, come bellezza pronta all’uso. Ma ogni opera nasce da un lavoro profondo, da pensieri, fatiche e passioni umane. Rispettarla significa riconoscere quella complessità, non semplificarla per renderla più “vendibile”.
Artgram 2026 vuole essere un antidoto alla fretta: un invito a fermarsi, osservare, ragionare e meravigliarsi. A non accontentarsi delle immagini sullo schermo, ma a cercare le opere vere, dal vivo. A scoprire la differenza tra “capire un’opera” e lasciarsi capire da lei.
Perché l’arte non va fatta parlare. Va ascoltata.

Artgram 2026
cartonato olandese
21 × 22,5 cm, pp. 384
1035 illustrazioni a colori
isbn 978-88-7461-767-8
