Nascosta in piena vista: Sofia Salerno racconta la propria partecipazione a Second Life con l’opera “Nascondino. 65, 115,130” 5 Febbraio 2024 – Edito in: Parola d'autore – Autore: redazione Mandragora
Intervista alla vincitrice della terza edizione di Second Life, un concorso incentrato sul rapporto tra arte, ambiente e sostenibilità.
La prima domanda, forse scontata, riguarda la sua opera. Ce la può spiegare raccontandoci da cosa è scaturita questa idea?
“Nascondino. 65, 115, 130” è un trittico di tre video performance in cui io stessa, in modo quasi ludico, cerco di nascondermi dietro dei tronchi d’albero ormai morti a causa delle tempeste che ci sono state nell’estate 2023. I numeri, che richiamano la conta nel nascondino, corrispondono all’età degli alberi che ho scelto.
L’opera nasce da un’esperienza vissuta durante un momento paradossale accaduto la scorsa estate. Ero appena rientrata in Sicilia e mi sono ritrovata a dover spegnere degli incendi vicino alla mia casa, mentre a Milano tempeste e temporali colpivano la città. Sono ritornata nel capoluogo lombardo in autunno ed ho osservato ciò che queste tempeste avevano causato. Nascondendomi in piena vista ho voluto mettere in primo piano un problema evidente che tendiamo ad ignorare.
Quanto, secondo lei, gli artisti possono e devono impegnarsi in una forma di arte attiva che induca a una riflessione collettiva?
Gli artisti curano una ricerca personale che cercano di sviscerare per poi capire come parlarne visivamente all’altro. Ogni giorno siamo inondati da stimoli diversissimi, e determinate questioni sono predominanti quotidianamente. È quasi inevitabile che ci siano dei riferimenti o dei richiami sui problemi della nostra contemporaneità, ma ogni artista è libero di manifestarle in modo più o meno evidente.
Cosa si aspetta dal suo futuro lavorativo, anche alla luce della vittoria in questo importante concorso?
È stato molto stimolante partecipare al concorso Second Life e soprattutto è stata una grande gioia e un’immensa soddisfazione ricevere un riconoscimento così importante per la mia opera.
Vorrei continuare ad ascoltare, ad apprendere e di conseguenza a relazionarmi con le persone, con la natura. In questo momento non riesco a pormi delle aspettative lavorative, ma sicuramente cercherò in tutti i modi di poter lavorare in un ambito che mi dia la possibilità di continuare a giocare con l’arte.