| Peso | 0,8 kg |
|---|---|
| Dimensioni | 24,5 × 29 cm |
| Pagine | 120 |
| Rilegatura | Brossura cucito con bandelle |
| Illustrazioni | 76 a colori e 23 b/n |
| Lingua | Italiano/Tedesco |
| ISBN | 978-88-96532-31-7 |
Heinrich Maria Davringhausen
La libertà dell’astrazione
Cataloghia cura di Mara Folini
introduzione di Dorothea Eimert
testi di Mara Folini, Elena Pontiggia
catalogo della mostra: Ascona, Museo Comunale d’Arte Moderna, 10 marzo-9 giugno 2013
Le opere dell’artista tedesco Heinrich Maria Davringhausen (Aachen 1894 – Nizza 1970), provenienti da numerose collezioni private e raramente presentate al pubblico e talvolta addirittura inedite, per la prima volta sono riunite ed esposte al pubblico in una mostra di grande interesse. Heinrich Maria Davringhausen è un importante pittore appartenente alla generazione postespressionista, uno dei pionieri del Realismo magico e della Nuova oggettività. Dandy in cappotto e bombetta, anticonformista, amato dalle donne – affascina la poetessa Else Lasker-Schüler che gli dedica i suoi versi – Davringhausen si impegna, nella Berlino degli anni Venti, a fianco di personalità quali George Grosz, Otto Dix e Carlo Mense, come pure dei fratelli dada Herzfelde. è anch’egli legato – come tanti altri esponenti della storia dell’arte moderna – alla città di Ascona. All’età di vent’anni, nel 1914, aveva accompagnato l’amico pittore Carlo Mense e soggiornato a Monte Verità, la collina sopra la città che ospitava l’omonima comunità di artisti: meta di attrazione e diffusione di idee antiborghesi e antimaterialiste.
Eur 25,00
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